Palestre Digitali
Palestre Digitali – fine 22° edizione
Cala il sipario anche per la 22°edizione di Palestre Digitali, la terza ad aver sperimentato e, ormai possiamo dirlo, gestito con successo la formazione interamente in modalità distance learning.
Il progetto che permette a giovani talenti di sviluppare competenze professionali in ambito digital e andare in contro alle emergenti esigenze del mercato del lavoro, ha reso possibile la formazione di 50 ragazzi grazie alla collaborazione dei partner dell’iniziativa Cariplo Factory, Accenture, Regione Lombardia, Randstad, Samsung, Young Women Network e Job Farm.
Quattro settimane in cui i giovani “Palestrati” hanno potuto immergersi totalmente nel mondo digitale attraverso lezioni su tematiche di business, marketing e design, la testimonianza di più di 40 professionisti di eccellenza del top management italiano, ma soprattutto la possibilità di sperimentare sul campo la gestione delle sfide e delle opportunità del lavoro “smart” con cui sempre più si confronteranno in futuro.
Nel contribuire al processo di acquisizione delle competenze nelle aree del Digital Marketing a maggior potenziale occupazionale, il team di Cariplo Factory ha sottoposto a sei partecipanti un project work con l’obiettivo di realizzare un sito internet dedicato ai trend dell’innovazione italiana e internazionale, a partire da un’attenta analisi del posizionamento nell’ecosistema esistente e attraverso la creazione di una strategia cross-canale complessa. È nata così l’idea di un magazine indipendente, Innovation Factory powered by Cariplo Factory, che promette di distinguersi ed eccellere nel panorama dell’innovazione grazie alla qualità dei suoi contenuti e alla collaborazione con personalità già affermate nel settore.
Diamo ora la parola ai ragazzi…
Un percorso formativo intensivo sulle tematiche del Digital Marketing svolto in modalità completamente digital. Cos’ha significato per te partecipare a Palestre Digitali?
Palestre Digitali ha rappresentato per me l’occasione per dare una spinta ad un percorso che avevo già avviato in maniera autonoma, nel tentativo di orientarmi verso il mondo del digitale. Il corso è stato molto intenso, ma mi ha permesso di avere una panoramica dei possibili sbocchi lavorativi e delle figure professionali che occupano un ruolo centrale in un mondo in rapido mutamento. Il forte interesse che ho notato vero le tematiche legate alla sostenibilità, allo smart working e all’uguaglianza sociale mi ha colpita particolarmente. Credo che la comunicazione ed il marketing, specialmente quello digitale, siano strumenti indispensabili per trainare il cambiamento e trasformare delle semplici idee in realtà.
Mi sento particolarmente fortunata ad avere avuto l’opportunità di partecipare a questo progetto, pur non trovandomi fisicamente a Milano, e penso rappresenti un primo passo verso quanto ho ancora da imparare.
Avere la possibilità di confrontarsi con professionisti di eccellenza del top management italiano. Quale contributo hai trovato maggiormente ispirational?
L’opportunità offerta da Palestre Digitali di entrare in contatto e confrontarsi con professionisti del settore digital è stata al contempo challenging, intensa e stimolante. Ho sempre voluto migliorare le mie competenze in ambito digitale e questo corso mi ha permesso di ampliarle al di là di ogni mia aspettativa. Nel corso delle lezioni abbiamo avuto l’occasione di confrontarci con giovani specialisti del settore e professionisti che hanno fatto del digital il loro lavoro.
Riconosco l’alto valore di tutti i contributi, per cui sceglierne uno non è facile ma, vista la mia propensione a riguardo, ho particolarmente apprezzato gli Interventi del Team di Accenture in materia SEO, SEM e Digital Strategy. Sono topics che ho sempre studiato e approfondito da autodidatta per rendere il mio blog all’avanguardia e competitivo, e avere l’opportunità di ascoltare ed interrogare professionisti del settore mi ha permesso di imparare nozioni che mi saranno enormemente utili in futuro.
Didattica a distanza, quali i punti di forza e gli insegnamenti che ti hanno arricchito nel lavorare “ al fianco” di studenti connessi da tutta Italia?
Penso che problemi inesplorati richiedano soluzioni inesplorate, e possano generare risultati imprevisti. Sebbene il contatto umano sia una parte fondamentale della dimensione lavorativa e sociale, la necessità di aprirsi ad un sistema di apprendimento e collaborazione a distanza ci ha permesso di sbloccare delle skills che o non si possedevano o erano rimaste a lungo sopite. Infatti, per un percorso che si prefigge di migliorare le capacità digitali dei partecipanti, ho trovato che l’utilizzo di dinamiche di design thinking e software annessi sia stato assolutamente il best case scenario. Siamo stati spinti ad abbandonare i metodi di lavoro più tradizionali e messi nella condizione di imparare a usare nuovi strumenti anche al di fuori dell’orario di lezione.
Un’altra cosa che reputo estremamente positiva è la certezza che la modalità online del corso abbia favorito l’eterogeneità del gruppo dato che, svolgendosi a Milano, le precedenti edizioni in presenza vedevano una percentuale di partecipanti provenienti dal Nord Italia maggiore rispetto a quelle del centro o del sud. A posteriori posso dire che questo aspetto è stato fondamentale per l’arricchimento di ciascuno di noi perché le differenze, di mentalità, visione e progetti esistono anche su base locale e proprio queste differenze ci hanno fornito un ulteriore spunto di confronto (anche grazie all’ottima composizione dei gruppi da parte degli organizzatori).
Il project work vi ha visti coinvolti nella realizzazione di un format innovativo dedicato all’ecosistema dell’innovazione. Quali contenuti oggi sono realmente distraptive e attraenti per l’ecosistema?
L’ecosistema dell’innovazione è un mondo complesso che non si limita alle innovazioni tecnologiche in sé, ma si trova ormai in moltissimi aspetti della nostra vita quotidiana.
In un mondo che corre e si evolve continuamente è fondamentale restare al passo con le tematiche del momento che, come in un ecosistema naturale si connettono l’una con l’altra creando un equilibrio a cui investitori, corporate e startup contribuiscono. Durante lo sviluppo del nostro project work ho avuto modo di investigare questo campo e mi sono resa conto che avere dei contenuti appropriati, autorevoli e di qualità è fondamentale. Per questo abbiamo pensato di introdurre nel nostro magazine interviste a voci importanti del mondo dell’innovazione, dato che ispirare è di vitale importanza per provocare una reazione.
Inoltre, abbiamo capito quanto sia importante creare il mix di contenuti giusto per mantenere sempre alta l’attenzione del pubblico e mettere in risalto le proprie qualità. Per questo abbiamo pensato di intersecare i classici articoli, con contenuti audio e video da rilanciare in modo attento sui social.
L’innovazione oggi, qual è il ruolo attivo dell’innovazione oggi e come gli innovatori del passato possono influenzare i giovani imprenditori contemporanei?
In un mondo altamente competitivo e che si muove sempre più velocemente, l’innovazione è il motore che sta sempre più spingendo i singoli individui e, di conseguenza, le attività umane, verso il superamento di limiti che fino a qualche anno fa sembravano invalicabili.
Non a caso, l’innovazione è uno dei settori nei quali si sta investendo e si investirà sempre di più, segno del preponderante ruolo che sta assumendo, specialmente se associata a tematiche quali ad esempio la digital transformation, la sostenibilità, il trasferimento tecnologico e la comunicazione.
L’innovazione è quindi l’elemento determinante affinché il mondo progredisca e, in qualsiasi ambito essa trovi applicazione, comporta cambiamenti per le persone ed i processi che vi sono coinvolti; soluzioni che migliorano l’efficienza e riducono tempi di produzione, per esempio, consentono di “liberare” risorse per altre attività o mettono in condizione le persone di poter usufruire di più tempo per se stesse e per la vita sociale.
Non c’è un tempo definito: ieri, oggi o domani l’innovazione è sempre necessaria altrimenti non esiste l’evoluzione e, anzi, nel medio-lungo termine si genera una involuzione dei processi. Gli innovatori, del passato o del presente, hanno in comune la capacità di analizzare i processi, valutare gli effetti, pre-vedere le trasformazioni, sanno vedere cose di cui le persone comuni non si accorgono e tendono al “miglioramento continuo”, obiettivo fondamentale di qualsiasi processo umano, produzione, servizio o utility che sia. Quindi sono sempre un patrimonio comune di esperienza e il fatto di condividere lo stesso modo di affrontare i problemi consente loro di lavorare insieme sfruttando i migliori strumenti a disposizione degli innovatori di oggi con il probabile maggiore spirito innovativo di quelli del passato.
Qual è la lezione più importante appresa da Palestre Digitali? Quale consiglio daresti ai ragazzi che prenderanno parte alle prossime edizioni?
Palestre Digitali è un corso impegnativo e complesso per una moltitudine di ragioni: la diversità delle nozioni proposte e la sua intensità sono solo alcune di queste. Mi ritengo molto soddisfatta per la qualità di tutti gli insegnamenti, ma la lezione più importante è stata sulla collaborazione e il lavorare in team. A livello umano e professionale, aver avuto l’opportunità di costruire un progetto con persone viste solo in webcam e lavorare assiduamente con loro è stata una sfida arricchente e stimolante, che mi porterò dietro per molto tempo.
Un consiglio che posso dare ai partecipanti delle edizioni future è quello di uscire dalla loro zona di comfort, cercare di intessere relazioni e amicizie ed essere pronti ad apprendere tutto quello che gli verrà offerto.