BioUpper: selezionati 10 progetti per la finale
Sono state selezionate le 10 idee di business che accedono alla seconda fase di BioUpper, promosso da Novartis e Fondazione Cariplo a sostegno dei giovani talenti che vogliono creare una start up nelle scienze della vita.
L’iniziativa, alla sua seconda edizione, è realizzata in collaborazione con PoliHub, lo startup district & incubator della Fondazione Politecnico di Milano, e con la validazione scientifica di Humanitas, gruppo ospedaliero e avanzata struttura di ricerca di rilievo internazionale.
Il programma ha raccolto il 30% di candidature in più (151) rispetto al 2015. Sono state poi identificati 17 team che hanno partecipato alla training week, un percorso di formazione e di confronto con professionisti del settore, tutor e business angels. Ieri a Milano si è tenuto l’elevator pitch, una competizione in cui i 17 team provenienti da tutta Italia hanno presentato i progetti alla giuria.
Le 10 idee selezionate in questa fase si suddividono così in due degli ambiti di applicazione previsti dal bando: biotecnologie orientate alle scienze mediche ─ BTeam, Kyme, Postbiotica ─ e dispositivi medicali ─ Golgi, Holey, Newrosparks, Pd-Watch, Probiomedica, Watch-me, Wound Viewer.
Il 70% dei team è caratterizzato dalla presenza femminile e l’età media degli aspiranti startupper è di 30/35 anni. Uno dei dieci team, Watch-me, ha potuto accedere a BioUpper grazie alla wild card che il programma ha offerto ad Hacking Health, movimento internazionale che anche in Italia promuove l’innovazione, stimolando la co-creazione tra il mondo della ricerca e della clinica e quello accademico.
L’elevator pitch si è tenuto in Cariplo Factory, realtà che vuole proprio favorire lo scambio tra gli startupper, nella quale i partecipanti potranno trovare ulteriore supporto per perfezionare le strategie internazionali e trovare i capitali necessari alla crescita, attraverso l’ecosistema costruito con partner tecnologici, fondi di Venture Capital e grandi multinazionali.
Le 10 proposte selezionate accedono al programma di accelerazione di dieci settimane (dal 26 gennaio al 6 aprile): un percorso costruito su misura, volto a predisporre e rendere efficace la fase di “go-to-market”, ovvero l’ingresso del progetto sul mercato. Il programma sarà calibrato su ciascuna idea d’impresa, sulla base del ciclo di vita del prodotto o del servizio proposto. Ciascun progetto sarà seguito da un team multidisciplinare costituito da business angels, professionisti verticali di settore e consulenti senior, unitamente all’advisory per la strutturazione di business plan efficaci a cura di PwC.
Una volta conclusa quest’ultima fase, ciascun team sarà chiamato a presentare i risultati ottenuti nella sessione di pitch del prossimo 12 aprile. I tre migliori riceveranno un contributo di 50mila euro ciascuno, che permetterà loro di usufruire in modo personalizzato e flessibile di ulteriori consulenze specializzate e di servizi e attività per lo sviluppo del proprio progetto d’impresa, così da facilitare e rendere efficace il percorso di accesso al mercato.
Accedono all’acceleration program:
- BTeam (Lazio) offre il bromotimolo, nuovo potente antibatterico, sviluppato grazie a un processo di produzione a basso costo ed ecosostenibile, che ha dimostrato di essere un efficace principio attivo sia per l’igiene personale sia per la disinfezione di tutte le superfici.
- Golgi (Emilia Romagna) è la prima stampante 3D che permette a centri di ricerca di stampare tessuti biologici tridimensionali, da impiegare nell’ambito della ricerca farmacologica, biomedica e cosmetica, consentendo di personalizzare la fase di sperimentazione in vitro e abbatterne i costi.
- Holey (Lazio) è la prima piattaforma che permette alle strutture sanitarie di stampare in 3D tutori ortopedici, assicurando una forte riduzione dei costi rispetto ai tutori commerciali e riducendo le complicazioni rispetto al gesso tradizionale. I pazienti utilizzano così dispositivi personalizzabili, antiallergici e resistenti all’acqua.
- Kyme (Campania) applica le nanotecnologie alla diagnostica medica per migliorare i mezzi di contrasto oggi in uso clinico, permettendo un’identificazione precoce e più accurata delle patologie. Grazie alla maggiore efficacia della formulazione, è possibile aumentare il contrasto delle immagini di Risonanza Magnetica, ridurre la quantità di prodotto iniettabile e conseguentemente la sua tossicità.
- Newrosparks (Emilia Romagna) è il primo sistema che aiuta a smettere di fumare mediante un dispositivo indossabile che aumenta la capacità di controllo sulla dipendenza da nicotina
- PD-Watch (Basilicata) offre un monitoraggio continuativo e non invasivo del tremore causato dalla malattia di Parkinson, che permette allo specialista di supportare la diagnosi precoce e controllare al meglio l’evoluzione della malattia da remoto.
- Postbiotica (Lombardia) sviluppa nuove terapie a base di derivati di batteri – ottenute grazie a un innovativo metodo di fermentazione – per prevenire e curare in modo naturale un ampio spettro di infiammazioni: dalle reazioni allergiche alle malattie croniche dell’intestino e del tratto uro-genitale.
- Probiomedica (Toscana) offre un’innovativa fototerapia per la cura dell’infezione da Helicobacter pylori, studiata per i pazienti antibiotico-resistenti, che rappresentano circa il 25% del totale. Il dispositivo è una capsula ingeribile che, una volta giunta nel tratto gastrico, eradica il batterio emettendo luce, evitando così gli effetti collaterali dell’attuale terapia antibiotica.
- Watch-me (Lombardia) è un dispositivo per la cura dei bambini con ritardo cognitivo che consente di supportare l’intervento riabilitativo a casa coinvolgendo in modo attivo i genitori.
- Wound Viewer (Piemonte) è il primo sistema 3D per il monitoraggio e la valutazione automatica delle ulcere cutanee, che colpiscono il 2% della popolazione mondiale. Un algoritmo di intelligenza artificiale elabora autonomamente i dati provenienti dal dispositivo e ne restituisce i parametri oggettivi necessari a supportare lo specialista nella scelta terapeutica appropriata. L’utilizzo di Wound Viewer riduce dunque sensibilmente i tempi di guarigione e di conseguenza i tempi e i costi di ospedalizzazione.