Cos’ha significato partecipare a Palestre Digitali e quali stimoli per la tua formazione sono stati vincenti?
L’avventura di Palestre Digitali, che già prima di cominciare sembrava così stimolante perché ci permetteva di avvicinarci ad uno dei settori in maggiore espansione al giorno d’oggi, si è rivelata, ai tempi del progressivo isolamento dovuto al Coronavirus, un’esperienza ancora più interessante e particolare. Naturalmente da un lato il corso è stato penalizzato nei suoi aspetti più “tradizionali” di relazione diretta, ma dall’altro ci ha permesso di fare esperienza (forzata) di quelle competenze che oggi stanno acquisendo sempre più valore: sapersi relazionare con persone mai incontrate prima attraverso il solo mezzo digitale, lavorare e collaborare efficacemente ad un progetto ognuno dalla propria scrivania, questi sono sicuramente gli stimoli formativi che, oggi più che mai, riteniamo elementi necessari del nostro bagaglio professionale. Fare di necessità virtù è stato il leitmotiv di questa edizione di Palestre Digitali, ma ci teniamo comunque a ringraziare a tutti i professionisti che hanno condiviso con noi le loro competenze e che ci hanno saputo consigliare e guidare nel mondo del Digital Marketing.
(Laura Tiberi)
Lavorare in team ai tempi del Coronavirus, come creare un progetto vincente?
Credo che un aspetto fondamentale per la realizzazione di un progetto in condizioni di distanza, sia innanzitutto la creazione di una buona relazione di base tra i membri del gruppo, ciò che potremmo chiamare team building. Per noi è stato decisivo il mantenimento di una comunicazione extra progettuale attraverso i social, in particolare Whatsapp, poiché tramite lo scambio di GIF divertenti e la condivisione degli interessi personali tramite link e foto, siamo riusciti a instaurare delle relazioni che vanno al di là della concreta realizzazione del project work. Inoltre, il limite scaturito dalla impossibilità di percepire l’aspetto non verbale della comunicazione a causa della mediazione di uno schermo, ha reso fondamentale l’instaurarsi di una comunicazione verbale il più possibile esplicita, chiara e sincera, soprattutto nei momenti di ideazione e progettazione. Infine, per quanto riguarda la gestione pratica del progetto la strategia vincente è stata quella di suddividersi i compiti e darsi degli obiettivi parziali e chiari di volta in volta.
(Chiara Femminis)
In un percorso di formazione esperienziale, come quello che avete affrontato, quali benefici avete riscontrato e quali i punti di maggior sensibilità rispetto alle esperienze accademiche appena concluse?
Nel corso di Palestre Digitali i benefici riscontrati sono stati tanti e diversificati per ognuno di noi, in primis sicuramente quello di mettersi in gioco nel campo Digital nuovo a molti di noi, dandoci una panoramica approfondita di uno dei settori più dinamici e stimolanti. Un secondo beneficio è stato il potersi confrontare con giovani professionisti del settore che ci hanno permesso di familiarizzare in modo più facile ed efficiente con termini, strumenti e processi oltre che a fornire una buona introduzione al loro moderno mindset lavorativo. In aggiunta è stata particolarmente apprezzata l’esperienza pratica dei lavori di gruppo, metodo efficace per consolidare le conoscenze acquisite in itinere e arricchirsi con la collaborazione di compagni e referenti dai diversi background. Queste modalità di formazione risultano particolarmente carenti nei percorsi accademici tradizionali, soprattutto in lauree umanistiche in cui si predilige lo studio teorico e nozionistico. Per questo motivo il corso appena concluso rappresenta un valore aggiunto e integrato per qualsiasi neolaureato.
(Federica Morini)
Immaginare le professioni del futuro e come le Istituzioni dovrebbero aiutare la formazione dei futuri professionisti, impresa ardua?
Credo che il primo passo per immaginare le professioni del futuro sia innanzitutto quello di conoscere ed osservare il presente. Solo conoscendo necessità e bisogni di oggi si possono effettivamente trovare le opportune risposte. In seconda battuta serve certamente un pizzico di fantasia, non per creare qualcosa di veramente nuovo, ma magari per associare realtà che già esistono o perché no anche semplicemente per guardare alle cose da un nuovo punto di vista. Le istituzioni hanno quindi lo stesso compito, aiutare a comprendere il presente per poter guardare con occhi nuovi all’avvenire. Non è necessario che tutti abbiano chissà quali competenze tecnico-scientifiche serve però che tutti capiscano in quale mondo sono chiamate a muoversi e in quale direzione questo mondo si sta muovendo.
(Gianluigi Monti)
All’interno del vostro progetto la tecnologia ha un ruolo chiave come canale di comunicazione, quali sono i touch point ideali per creare engage con la propria audience?
Dal momento che ogni segmento di audience tende a utilizzare principalmente le piattaforme sentite come più vicine rispetto ad altre, penso sia essenziale lavorare sfruttando differenti touchpoint. In questo modo è possibile raggiungere la totalità del pubblico target e, allo stesso tempo, il brand è maggiormente visibile perché compare su più canali diversi.
Ciò detto, credo che il primo tra i touchpoint di cui servirsi per creare engage con la propria audience sia il sito web, che riveste un’importanza fondamentale perché rappresenta il biglietto da visita e, insieme, il manuale dell’azienda e introduce chiaramente la brand identity. In secondo luogo, ritengo che un altro touchpoint essenziale sia costituito dai social network, dove i clienti possono casualmente visualizzare i post dell’azienda scorrendo il feed di un dato social. In aggiunta, i social networks contano elevatissimi numeri di utenti, che passano più ore al giorno connessi, e permettono all’azienda di raggiungere anche la fascia di audience più giovane. Un ulteriore touchpoint che continua a rimanere molto utile è la newsletter, da utilizzare per notificare una novità specifica o ricordare i valori del brand. Infine, per raggiungere nuovi possibili clienti e contemporaneamente confermare la presenza del brand anche all’audience attuale, sono inevitabili gli ads, da integrare sui social e su tutti i siti il cui focus è connesso al brand.
(Rebecca Sechi)
Si è da poco conclusa la Giornata Mondiale della Terra, ritieni che le grandi e piccole aziende, i professionisti e artigiani dovrebbero sempre pianificare ogni attività di business considerando la tutela e salvaguardia del nostro pianeta? Hai mai pensato all’impatto della tecnologia sul pianeta in cui viviamo?
Come ci ha ricordato la Giornata della Terra, il nostro pianeta è speciale e deve essere salvaguardato. Purtroppo la Terra è sempre più in difficoltà, riesce sempre meno a stare a passi con i ritmi frenetici che le ha imposto l’uomo. Se da un lato le tecnologie ci permettono di fare cose prima impensabili, dall’altro mettono a rischio la salute del nostro pianeta, anno dopo anno sempre più precaria. É bene che ognuno di noi compia qualche azione, anche se piccola, in favore del pianeta. Naturalmente più siamo “grossi” più è grossa l’impronta che ci lasciamo dietro, sia in positivo che in negativo. Iniziative green di aziende grandi e piccole sono assolutamente positive e contribuiscono al bene del pianeta, oltre a diffondere un’immagine di sé positiva che renderà sicuramente felici i clienti più attenti alle tematiche ambientali. È naturalmente difficile stare dietro a un mondo sempre più veloce e connesso cercando allo stesso tempo di minimizzare il proprio impatto ambientale, ma le soluzioni esistono e spesso passano proprio attraverso un uso avanzato della tecnologia. Fare in modo che tali soluzioni vengano accettate e adottate da tutti è una delle grandi sfide del nostro secolo.
(Martina Fumagalli)