Calcolare, ridurre, finanziare progetti di protezione del clima: sono questi i passi fondamentali per affrontare il cambiamento climatico in conformità con l’Accordo di Parigi, e a questi ci siamo ispirati nel corso dell’ultimo anno dopo la certificazione ottenuta da ClimatePartner, società pioniera nell’innovazione nella protezione del clima per le aziende, le cui soluzioni sono garantite da TÜV-Austria.
L’esito delle misurazioni e le nostre azioni correttive
Il primo step? Calcolare l’impronta di carbonio aziendale, o CCF (Corporate Carbon Footprint) con l’obiettivo di identificare le principali fonti di emissione e quantificarne l’entità. Entità che, nel 2024, ammonta a 82,04 tonnellate di CO₂ equivalente, concentrati prevalentemente negli spostamenti dei nostri dipendenti. Per fare un confronto, le nostre emissioni nel 2024 corrispondono all’impronta di carbonio di un’auto che abbia percorso poco più di 400 km nel corso del medesimo anno.
Dati concreti, quindi, su cui basare le nostre azioni correttive. La mappatura puntuale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti ci consente, a questo proposito, di sviluppare iniziative e proposte utili a ridurre ulteriormente la nostra impronta carbonica, attraverso il ricorso a mezzi più sostenibili. Abbiamo inoltre scelto di dare la precedenza a menù vegetariani durante i nostri eventi, riducendo al massimo il materiale usa e getta.
Rispetto all’anno scorso abbiamo inoltre calcolato le emissioni totali prodotte dagli eventi organizzati da altre aziende all’interno dei nostri spazi, pari a un totale di 150,9 tonnellate di CO₂ equivalente, offrendo alle aziende stesse la possibilità di ridurre la propria impronta sul pianeta attraverso il finanziamento di un progetto di protezione del clima. Un passaggio atteso e obbligato nel percorso che ci porterà a diventare un’azienda Carbon Neutral.

I progetti di protezione del clima che abbiamo scelto di finanziare nel 2025
La misurazione in sé, pur se effettuata con metodo scientifico, non è infatti sufficiente per raggiungere lo scopo che ci siamo prefissati: il secondo step consiste nella scelta e finanziamento di un progetto di protezione del clima, certificato e riconosciuto a livello internazionale, grazie al quale compensare le emissioni non azzerabili nel breve periodo.
I progetti scelti sono due: il primo riguarda la ricostruzione della biodiversità dell’ambiente al Campo dei Fiori di Varese,, funzionale a ripristinare gli ecosistemi forestali devastati da una tempesta nel 2020; il secondo l’acquisto di filtri per l’acqua in ceramica per fornire acqua potabile alle comunità rurali del Laos, al fine di migliorare la salute della popolazione e ridurre le emissioni di CO₂ prodotta da ebollizione di acqua bollente.
Il rapporto, ovviamente, non è mai perfettamente uguale: nello specifico, abbiamo scelto di finanziare dei progetti la cui impronta carbonica equivalente fosse superiore del 10% rispetto alla nostra e a quella degli eventi ospitati nei nostri spazi. Un piccolo passo in più, ma necessario, per dare l’esempio verso coloro che non hanno ancora cominciato questo percorso così urgente, così necessario.