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Khaldon Evans, Ochy: “da una carriera agonistica mancata lo spunto per innovare il mondo della salute sportiva”

Intervista a Khaldon Evans, CEO e co-founder di Ochy, la startup accelerata da Berkeley SkyDeck Europe, Milano, che ha democratizzato l’accesso alle analisi da laboratorio per la corsa agonistica.

Un percorso di carriera sportiva costellato da infortuni, esperienze nell’ambito dell’architettura, del design e del product management che si rivelano essenziali per rimettersi in gioco, ripensarsi e rilanciarsi con un team di co-founder: da queste premesse prende forma la storia di Ochy, startup accelerata da Berkeley SkyDeck Europe, Milano con il supporto di Cariplo Factory, Berkeley SkyDeck e Lendlease, e che ha di recente raccolto un round da 1,7 milioni di euro per sviluppare ulteriormente la propria tecnologia e accelerare l’espansione all’estero.

Dopo un passato da atleta professionista nei 400 metri e un esordio professionale da architetto, ho avuto l’opportunità di entrare nel settore tecnologico grazie a un’esperienza da product manager per una startup del settore delle costruzioni, passata nel giro di breve tempo da una ventina di dipendenti a oltre 50. Queste esperienze, costellate da infortuni sportivi, e la contaminazione tra design, performance e tecnologia mi hanno portato a creare soluzioni nuove, d’impatto e accessibili nell’ambito della salute sportiva.

Ochy è nata, non a caso, da una frustrazione personale legata la mia carriera sportiva nell’ambito della National Collegiate Athletic Association. All’epoca ho dovuto affrontare numerosi infortuni ricorrenti legati alla cattiva postura nella corsa: un problema che avrei potuto correggere, per tempo, con adeguati supporti biomeccanici. Purtroppo, l’accesso a quel livello di analisi è stato per lungo tempo riservato solo agli atleti più prestigiosi e solo tramite costosi laboratori. In questo contesto, insieme agli altri co-fondatori di Ochy abbiamo preso la decisione di democratizzare l’accesso grazie all’intelligenza artificiale e alla computer vision, rendendole le analisi di qualità accessibili a chiunque fosse dotato di un semplice smartphone.

Abbiamo sviluppato un motore biomeccanico proprietario basato sull’IA che fornisce un’analisi in tempo reale dei movimenti durante la corsa, utilizzando la fotocamera degli smartphone. Ochy è utilizzato in 146 paesi e da un numero crescente di allenatori, squadre sportive, fisioterapisti e negozi specializzati. Abbiamo sviluppato partnership con realtà riconosciute come Adidas, la Federazione Francese di Atletica e diversi club di calcio professionistici come la Juventus, e di recente abbiamo chiuso un round di finanziamento da 1,7 milioni di euro per accelerare la fase di crescita.

Siamo stati selezionati per l’acceleratore Berkeley SkyDeck e siamo stati menzionati su L’Équipe, il principale quotidiano sportivo francese, per la nostra innovazione nell’IA e nella scienza dello sport. Abbiamo anche ricevuto investimenti da investitori di alto profilo come Redstone VC, Look AI Ventures e BPI France.

Siamo entrati in contatto con Cariplo Factory durante il nostro periodo di accelerazione a SkyDeck Europe, ricevendo supporto durante tutto il programma. Il team di Cariplo Factory ci ha aiutato a perfezionare il pitch deck, a prepararci per il Demo Day ed entrare in contatto con numerosi VC europei, che si sono rivelati preziosi contatti in fase di raccolta fondi. Le attività di mentoring di Cariplo Factory ci hanno aiutato a perfezionare il nostro approccio nei confronti degli investitori e la strategia di go-to-market, nel più ampio ecosistema della salute e della tecnologia sportiva. Il network e la profonda comprensione delle sfide di una startup early stage li hanno resi un prezioso punto di riferimento.

In questo momento ci stiamo concentrando sulla scalabilità nei nostri tre settori chiave: retail (negozi di corsa), squadre sportive d’élite e cliniche sanitarie. Stiamo anche approfondendo i nostri sforzi di R&S con partner accademici e di ricerca, e stiamo espandendo il nostro business a livello internazionale. Nel contesto in cui ci muoviamo dobbiamo affrontare numerose sfide nell’ambito dell’accessibilità, dell’interoperabilità, della privacy, della compliance e della sensibilizzazione degli atleti nei confronti della prevenzione agli infortuni. Ma siamo fiduciosi di poter affrontarle tutte con il supporto di chi ci ha sostenuto finora.

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