L’open innovation entra a scuola: nuovi strumenti contro la dispersione scolastica

 

Le difficoltà personali, di apprendimento, il disagio emotivo. Contesti di partenza difficili, penalizzanti. Divari linguistici, economici. Il rapporto con la famiglia, e ovviamente quello con la scuola: il luogo dove si manifestano le criticità e che può rappresentare un fattore scatenante di queste ultime, ma al tempo stesso anche il contesto in cui realizzare iniziative per prevenire l’insorgere dei problemi più gravi che riguardano i giovani.

 

L’open innovation per valorizzare soluzioni e progettualità esterne alla scuola e che possono rispondere ai problemi e bisogni di studenti e docenti

 

Quelle elencate sono solo alcune delle cause all’origine di situazioni di fragilità che possono contribuire all’aumento del fenomeno della dispersione scolastica in Italia che, secondo i dati forniti, colpisce più di un giovane ogni dieci. Un’emergenza sociale, ancor prima che educativa, nei confronti della quale è importante porre in essere tutte le azioni necessarie per fornire agli studenti un supporto per portare a termine il percorso di studi. Strumenti che, in alcuni casi, possono trovarsi anche al di fuori dell’ambito più propriamente “scolastico”.

 

Sono numerosissime, infatti, le progettualità che hanno sviluppato percorsi in grado di fornire ai giovani un supporto a superare le fragilità e metterli nella condizione di valorizzare le proprie competenze e costruire il proprio futuro, scolastico e professionale. Questi percorsi sono sviluppati da professionisti o realtà profit e no profit estranee al mondo della scuola – o che collaborano con quest’ultima in maniera sporadica – e che possono essere messe a fattor comune per creare un approccio “sistemico” di contrasto al problema.

 

L’esempio di azionamenti | Laboratorio di possibilità e il successo della contaminazione e della rete

 

La metodologia dell’open innovation, in questo contesto, permette una contaminazione tra il mondo esterno alla scuola e la scuola stessa, mettendola in contatto con attività ed esperti che possono ispirare il suo metodo di insegnamento.
Un esempio concreto viene da azionamenti | Laboratorio di possibilità, il progetto di Fondazione Cariplo – realizzato da Cariplo Factory – che ha integrato nel programma scolastico delle scuole superiori della Lombardia e del Piemonte Orientale nuovi stimoli provenienti dal mondo delle imprese, delle professioni, della ricerca scientifica, dell’arte, dello sport e dell’artigianato.

 

Il progetto ha permesso di effettuare una ricognizione di tanti soggetti e di metterli in sinergia per inserirli in un percorso strutturato rivolto agli studenti e studentesse e a docenti di 22 scuole. Questa sinergia ha permesso di portare circa cinquanta tra realtà e singoli professionisti ed affrontare tantissime tematiche, spesso lontane dal programma scolastico, come il tema del fallimento, che ha generato un grande coinvolgimento e interesse da parte degli studenti.

 

Presentando storie vere, di persone reali, che hanno affrontato un piccolo o grande fallimento nella propria vita e che da quest’ultimo sono state profondamente cambiate, i più giovani hanno ricevuto uno stimolo importante nel riflettere sul proprio vissuto e attribuire un significato nuovo ai propri insuccessi, parlandone con i propri coetanei e insegnanti sotto la protezione dell’anonimato. Questo approccio è riuscito a normalizzare un tema, quello del fallimento, legato a doppio filo con la dispersione e che non viene solitamente affrontato durante i programmi curriculari.

 

Un altro esempio, sempre nel contesto del progetto azionamenti, riguarda le attività realizzate per ripensare il viaggio d’istruzione, innescando un coinvolgimento attivo di docenti e studenti per fornire a questi ultimi gli strumenti con cui progettare, vivere e infine raccontare questa esperienza attraverso le nuove tecnologie digitali. Un risultato raggiunto attraverso l’ascolto, senza formule calate dall’alto, mettendosi sullo stesso piano dei più giovani, lasciandoli liberi di scoprire il percorso migliore verso la propria destinazione.

 

 

Un metodo replicabile anche in altre regioni e contesti scolastici, a condizione di avere a disposizione tempo, risorse e strumenti di monitoraggio e valutazione

 

azionamenti | Laboratorio di possibilità non è e non sarà, certamente, l’unico caso di open innovation in ambito scolastico. Ma è un esempio di come l’innovazione possa rispondere a bisogni concreti e che riguardano la maggior parte degli studenti, a condizione che ci siano metodi e risorse che possano essere monitorabili e valutabili per agevolarne la scalabilità e replicabilità, diventando una metodologia applicabile anche in altri istituti. Fare innovazione a scuola significa innanzitutto porsi costantemente in una posizione di ascolto, sia all’inizio sia al termine di ogni intervento, per poter rispondere ai bisogni esistenti e attuali.

 

Una delle principali criticità, in questo contesto, diventa la disponibilità di tempo per permettere alle scuole di sperimentare con più flessibilità e approcciarsi alla contaminazione con maggiore apertura.

Nella nostra esperienza abbiamo verificato come questa metodologia sia in grado di ottenere solitamente un riscontro positivo, dalla maggioranza delle scuole, e ci auguriamo di poterne incentivare l’adozione per aumentare il bacino di intervento e agire concretamente per il futuro delle studentesse, degli studenti e della società di domani.

 

 

Ilenia Serafini
Marketing Manager e Coordinatrice del progetto azionamenti | Laboratorio di possibilità