Reach The Goals
“Reach the Goals”: intervista a Claudia Colla, Capo Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia
Il report “Reach the Goals | Le startup italiane per gli SDG” di Cariplo Factory ha ottenuto il patrocinio della Commissione europea in virtù dell’obiettivo dichiarato di promuovere la conoscenza delle startup italiane operative nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU e facilitare la collaborazione tra aziende innovative e istituzioni. “Queste iniziative – dichiara Claudia Colla, capo della Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia in occasione dell’intervista – si inseriscono perfettamente nel tentativo che l’Unione Europea dovrà intraprendere per appianare l’innovation gap tra Europa, Stati Uniti e Cina“.
Dottoressa Colla, qual è il ruolo dei Sustainable development goals (SDGs) nello sviluppo sostenibile dell’Unione Europea?
Gli SDG costituiscono una “urgent call for action” con cui i Paesi si sono dati obiettivi comuni per delle sfide che possono essere affrontate solo insieme. Nel 2025 gli SDG compiranno dieci anni e, sebbene la loro origine sia globale, essi continuano ad avere un impatto concreto sulla vita dei cittadini del nostro continente: guidano l’azione del legislatore europeo, aiutano a identificare le aree di intervento più urgenti e a misurare il loro progresso. L’ultimo rapporto sul monitoraggio volontario degli SDG (Eurostat, maggio 2024) evidenzia, in questo contesto, il miglioramento delle condizioni economiche e sociali e del tasso di occupazione europeo nel lungo e breve periodo.
Quali sono le iniziative messe in campo dall’UE per favorire il raggiungimento degli Obiettivi entro il 2030?
Nel corso degli anni sono stati fatti passi avanti significativi rispetto agli obiettivi sul clima, la sostenibilità e la protezione dell’ambiente. La Commissione europea ha promosso diverse iniziative per invertire la degradazione degli ecosistemi, come le strategie europee per la biodiversità, le foreste e il suolo. In tutta l’Unione le emissioni nette di gas a effetto serra sono diminuite del 31% tra il 1990 e il 2022, e le tecnologie pulite rappresentano un asset cruciale in cui continuiamo a investire. Gli SDGs resteranno rilevanti, in modo trasversale, nel programma della nuova Commissione europea per i prossimi cinque anni: nei primi 100 giorni di mandato sarà presentato un nuovo Clean Industrial Deal per supportare le imprese europee nel raggiungimento degli obiettivi climatici senza sacrificare la competitività, agevolando una transizione energetica e digitale giusta. L’obiettivo è quello di coinvolgere tutte le parti sociali, accelerando la decarbonizzazione e rafforzando l’autonomia energetica europea.
Quali sono le iniziative messe in campo per favorire lo sviluppo delle soluzioni innovative ideate dalle startup in ambito SDGs?
Nell’Unione Europea, e in particolare per la nuova Commissione europea, le startup rivestono un’importanza centrale nel raggiungimento degli SDGs. Le startup possono contare, per esempio, su un programma di investimenti dedicato, gestito dalla Commissione europea attraverso il Consiglio europeo dell’Innovazione (European Innovation Council – EIC). Nel 2025 le startup e le PMI europee avranno accesso due programmi gestiti dall’EIC: il primo, del valore di 634 milioni di euro, per sviluppare e rendere fruibili innovazioni potenzialmente in grado di creare nuovi mercati o di trasformare quelli esistenti; un secondo, del valore di 300 milioni di euro, per stimolare l’innovazione in settori critici e attrarre gli investimenti privati. La nuova Commissione europea continuerà su questa linea e si è impegnata, negli orientamenti politici 2024-2029, a garantire ancora più sostegno a startup e piccole medie imprese operanti nel settore dell’intelligenza artificiale attraverso il programma AI Factories.
Quali sono le iniziative per favorire la collaborazione delle startup con aziende e istituzioni?
Come Rappresentanza siamo costantemente impegnati a favorire la conoscenza delle buone pratiche locali alla Presidente e ai Commissari europei, e offriamo il nostro supporto alle autorità nazionali e locali, garantendo un canale diretto con la Commissione europea. In Italia, l’UE ha finanziato al 100% (quasi 4,5 milioni di euro) un progetto coordinato dall’Università di Firenze che ha sviluppato una nuova tecnologia nell’ambito dei nanodispositivi e dei nanomateriali per estendere la loro applicazione a livello clinico. A Bologna, grazie all’Iniziativa congiunta europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC JU) negli ultimi anni è stata garantita alle startup l’accessibilità alla potenza di calcolo dei supercomputer europei, fra cui quelli di Leonardo.
Qual è, secondo lei, il valore di un’iniziativa come il report di Cariplo Factory e quali sono le vostre aspettative in merito?
Mi aspetto che il report di Cariplo Factory “Reach The Goals” restituisca un’analisi dell’ecosistema delle startup italiane nel quadro degli SDGs, evidenziando aspetti utili sia agli attori del settore che alle istituzioni per individuare le best practice ed eventuali aree dove si potrebbe intervenire insieme. Queste iniziative, fornendo un quadro dello stato attuale del tessuto economico di riferimento, si inseriscono perfettamente nel tentativo che l’Unione dovrà intraprendere per appianare l’“innovation gap” ad oggi esistente tra l’Europa, gli Stati Uniti e la Cina. Tale criticità è stata evidenziata anche nel rapporto di Mario Draghi sul futuro della competitività europea, di cui vorrei citare un dato in particolare: le aziende europee spendono 270 miliardi in meno rispetto a quelle USA in ricerca e sviluppo, in quanto specializzate in tecnologie mature.
Che cosa dovrebbe essere fatto, ancora, per favorire la collaborazione tra startup, piccole medie imprese innovative e il resto del sistema Paese?
Il compito dell’Unione Europea è di affiancare i Paesi europei in questo processo, facilitarlo e sostenerlo economicamente laddove possibile. Si tratta di creare le condizioni per un ambiente favorevole all’innovazione, alle imprese, orientando il mercato verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Lo strumento di sostegno principale, in questo momento, è senza dubbio il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per una piena ed effettiva implementazione del Piano, sarà cruciale che l’Unione Europea e le altre istituzioni coinvolte lavorino in sinergia con startup e piccole medie imprese a livello locale. Si tratta di un’occasione storica per rendere l’economia italiana più sostenibile, digitale e innovativa, aumentandone allo stesso tempo la competitività nel panorama globale.