Storie di Pow(H)er Generation con Le Ragazze Book Club

Nome e Cognome | Giada Cancellario

Ruolo | Co-founder e AD 

Nome startup | Le Ragazze Book Club 

Settore |  Editoria / Comunicazione

Anno di lancio | 2019

Per la rubrica Storie di Pow(H)er Generation,
oggi intervistiamo la founder di Le Ragazze del Book Club

 

Di cosa si occupa e qual è il punto di forza di Le Ragazze del Book Club?   

Le Ragazze Book Club è una community nata con l’obiettivo di promuovere la lettura come forma di intrattenimento pop al pari di cinema e serie tv. Crediamo che la lettura sia ancora considerata un’attività di élite un po’ proibitiva e secondo noi, questa visione scoraggia molti potenziali lettori. Il nostro punto di forza è quello di comunicare i libri in maniera coinvolgente e inclusiva, alimentando la passione per la lettura in chi ci segue. Con il tempo abbiamo creato una community formata sia da lettori forti che da persone che stanno scoprendo o riscoprendo la passione per i libri e questo ci permette di avere un impatto positivo su tutta la filiera dell’editoria.
 

Com’è nata l’idea? 

L’idea è nata da una nostra esigenza personale: spesso ci siamo sentite disorientate nella scelta dei libri da acquistare e leggere. Entrando in libreria ci capitava di desiderare una sorta di catalogo dal quale trarre ispirazione, seguiamo molte pagine straniere grazie alle quali abbiamo scoperto libri molto interessanti e in linea con i nostri gusti, presenti anche sul mercato italiano ma poco pubblicizzati.  Ci siamo rese conto che un servizio del genere in Italia mancava e che, come noi, a tante persone avrebbe potuto fare comodo usufruirne, specialmente a chi non ha la possibilità di tenersi aggiornato attraverso canali internazionali e così, abbiamo dato vita al nostro progetto. Dopo pochi mesi è stato chiaro che gli utenti, oltre a cercare ispirazione, avevano anche voglia di confrontarsi sia con noi che tra di loro e di partecipare attivamente e pian piano è nata la nostra community. 

 

Con Le Ragazze del Book Club hai realizzato un tuo sogno nel cassetto o hai stravolto i tuoi piani? 

Quando ho finito l’università non avrei mai pensato di poter lavorare alla costruzione di qualcosa di mio, sono cresciuta pensando che avrei trovato lavoro in una grande azienda e che avrei fatto carriera all’interno di essa, questo è il modello di successo che mi è sempre stato proposto anche durante i miei studi e che per anni ho inseguito. Il progetto è nato un po’ per caso e ha stravolto i miei piani in un momento in cui non ero più soddisfatta del mio lavoro e mi stavo ponendo tante domande sul mio futuro e le risposte che mi sono data sono state del tutto inaspettate. 

 

Di cosa ti occupavi prima di lavorare in una realtà innovativa? 

Ho lavorato per più di sette anni nel mondo della consulenza manageriale affiancando clienti di diverse industry in vari progetti di trasformazione. 
 

In base alla tua esperienza reputi che il percorso professionale femminile è più complicato di quello maschile? 

Sì, credo che il percorso professionale femminile sia decisamente più complicato di quello maschile. Le donne sono spesso sotto rappresentate nei contesti professionali, specialmente nei ruoli di leadership.  La scarsa rappresentazione genera diverse conseguenze negative: prima di tutto noi donne fatichiamo a trovare dei modelli di riferimento realistici e questo ha un impatto anche sulla nostra ambizione, sulla fiducia che abbiamo in noi stesse e nelle nostre capacità e sulla velocità della nostra crescita professionale; inoltre per tanti anni il modello di leader di successo rispondeva a delle caratteristiche molto omogenee e tipicamente maschili, le persone attualmente in posizioni decisionali (per lo più uomini) fanno spesso fatica a riconoscere il valore di figure nelle quali non si rispecchiano e tendono invece a riporre fiducia in chi reputano più simile.  A tutto ciò bisogna poi aggiungere l’immenso pregiudizio che vede le donne impegnate nei lavori di cura e quindi meno focalizzate sulla carriera. 

 

Che consiglio daresti ad un aspirante imprenditrice che vorrebbe avviare un business? 

Il consiglio che darei ad un’aspirante imprenditrice è quello che ogni giorno do a me stessa: credere nella propria visione e non aspettare che qualcun altro certifichi la qualità e l’importanza del proprio lavoro, non temere l’eventuale resistenza iniziale, specialmente se si sta creando qualcosa di nuovo.  Allo stesso tempo credo che sia fondamentale essere capace di non fossilizzarsi sulle proprie idee ma avere il coraggio di cambiarle anche in base alle esigenze e ai riscontri del mercato.  

 

 

 

 

Grazie a Giada per aver condiviso la sua storia di empowerment,
con l’augurio che possa essere d’ispirazione per le Founder di domani! 

 

 

Per maggiori informazioni sull’iniziativa  Pow(H)er Generation ti invitiamo a scoprire di più sul sito ufficiale di Cariplo Factory.